Legname per costruzioni in bioedilizia: prezzi e mercato

Prezzi del legname per edilizia in forte aumento: cause e rimedi

Le analisi di FederlegnoArredo sulla domanda di materia prima

Il mercato del legno ha subito le conseguenze della difficile situazione economica a livello internazionale, anche a causa del Covid: questo si è tradotto concretamente in aumenti sempre maggiori dei prezzi della materia prima, in particolare negli ultimi sei mesi, che hanno condizionato l’intera filiera del legno e di conseguenza anche le imprese di bioedilizia in legno. FederlegnoArredo, associazione che rappresenta i produttori e le realtà della filiera legno-arredo italiana, ha tracciato un quadro della situazione.

 

Le conseguenze economiche della pandemia nel 2020

Il 2020 è stato l’anno della pandemia globale: il covid-19 ha colpito l’economia mondiale a tutti i livelli e in tutti i settori, non ultimo anche quello del legno. In questo periodo i flussi commerciali di numerose materie prime, tra cui plastica, acciaio, rame e anche il legno, hanno subito uno spostamento polarizzandosi verso le due super-potenze economiche Stati Uniti e Cina, che governano rispettivamente i due mercati americano e asiatico.

In particolare, la Cina è il Paese che mostra i segnali di ripresa più rapidi post pandemia, peraltro al netto di contrazioni economiche del 2020. Il governo di Pechino ha inoltre approvato un Piano quinquennale 2021-2025 che intende aumentare l’importazione di materie prime e di semilavorati; a questo si aggiunge un analogo incremento della domanda proveniente da altri Paesi asiatici come Corea del Sud, Vietnam, Taiwan e Singapore. Insomma, le esportazioni al di fuori dell’Asia sono destinate nei prossimi anni a ridursi ulteriormente in virtù della forte domanda del mercato interno.

Gli Stati Uniti stanno vivendo una nuova bolla del mercato immobiliare, la cui richiesta di materiali e legno è in forte crescita e non trova risposta nella produzione interna, spostando quindi l’attenzione sulle produzioni europee.

 

Le tendenze del mercato del legno strutturale

Sulla base dei dati disponibili, Federlegnoarredo ha tracciato una possibile evoluzione del settore del legno per edilizia nell’immediato futuro. La domanda di legname di conifera a livello mondiale è in continua crescita e già nel 2021 potrebbe superare i 350 milioni di m3, con la sola Cina che nell’anno si attesta sui 70 milioni di m3. A fronte di questo aumento, tuttavia, la produzione europea di segati rimarrà sui livelli attuali, provocando tensioni di mercato e l’impossibilità per molti Paesi di soddisfare la domanda interna.

L’impennata delle richieste di legname strutturale in Europa e nel mondo è da ricercare nella ripresa delle attività dopo il primo trimestre 2020 e i relativi lockdown e nella forte crescita delle ristrutturazioni, alimentate da bonus e agevolazioni fiscali promossi dai governi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Allo stesso tempo, però, sono aumentate anche le esportazioni di segato europeo verso gli Stati Uniti: nel 2020 sono state più di 3,5 milioni di m3, di cui la maggior parte provenienti dalla Germania.

I problemi di approvvigionamento di legname strutturale per la filiera europea sono destinati ad acuirsi anche in virtù delle decisioni prese dalla Russia, che dal 1° gennaio 2022 vieterà le esportazioni di legno tondo (attualmente pari al 12% del commercio globale), e dal continuo aumento dei prezzi dei segati di conifera statunitensi, che hanno toccato i 400-500 euro/m3.

A fronte di questi scenari, Assolegno ha comunicato di aver intrapreso diverse azioni a supporto e tutela delle attività della filiera legno, tra cui la richiesta al governo di interventi legislativi a seguito degli incrementi di prezzo della materia prima e la promozione di un percorso di progressiva indipendenza del comparto del legno strutturale italiano rispetto alle dinamiche commerciali internazionali, mediante il coinvolgimento e lo sviluppo delle aziende di prime lavorazioni e trasformazione di semilavorati.

 

Le conseguenze sui prezzi delle case in legno

Tutto quanto sopra esposto ha conseguenze sul mercato delle costruzioni in legno, in particolare sulle case in bioedilizia in legno che utilizzano in grande quantità legname e derivati.

Tutti i costruttori acquistano prevalentemente materia prima europea; oggi l’aumento prezzi e la poca disponibilità di materiale, che viene in buona parte esportato fuori Europa, stanno mettendo in difficoltà un mercato in netta espansione. Tutto ciò ricade inevitabilmente sul cliente finale, che si trova a subire una speculazione ingiustificata, e sulle aziende di costruzione, che comunque dovranno farsi carico di parte dei maggiori costi se vogliono mantenere competitività.

Noi di AB Legno pensiamo che ogni ostacolo possa diventare un’opportunità: ricerca di nuovi fornitori e filiere corte, organizzazione processi di progettazione e gestione, ricerca e sviluppo di prodotti innovativi diventano oggi temi essenziali per rimanere competitivi e garantire qualità ai nostri clienti.

 

 

 

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